Come diventare vigilante non armato
Vigilante non armato: chi è e cosa fa
Sono in molti a candidarsi per lavorare come vigilanti non armati per la Task Force Service. Molto spesso, però, non possiedono i requisiti o non sono consapevoli delle caratteristiche che debba avere chi decide di occuparsi della sicurezza di luoghi e persone. Vediamo allora chi è e cosa fa il vigilante non armato.
Di solito lavora per un istituto di vigilanza privata e si occupa principalmente di presidiare e controllare la sicurezza di esercizi commerciali, luoghi aperti al pubblico per finalità di spettacolo e intrattenimento (concerti, festival, manifestazioni culturali) oppure di spazi pubblici usati temporaneamente per eventi privati.
Il suo compito è quello di garantire la sicurezza di persone e beni fisici. Non essendo un pubblico ufficiale, non può usare le armi, ma è tenuto ad allontanare e a bloccare persone moleste o malintenzionati e a chiamare immediatamente le Forze dell’Ordine in caso di situazioni particolarmente gravi che richiedono un intervento diverso.
Nello specifico è obbligato a:
- verificare preventivamente nel luogo da presidiare la presenza di sostanze illecite o di oggetti pericolosi;
- controllare gli accessi e verificare l’identità ed eventuali autorizzazioni all’ingresso di cose e persone;
- verificare che, una volta terminato il passaggio di persone e mezzi, siano rispettate le norme e le disposizioni stabilite in fase di accordo.
Quali sono i requisiti per lavorare come vigilante non armato
Detto ciò, quali sono i requisiti per lavorare come vigilante non armato?
Per lavorare come vigilante non armato è necessario essere iscritti negli elenchi della prefettura competente. In particolare, bisogna:
- essere maggiorenni e avere l’idoneità psico-fisica (certificata da dichiarazione medica);
- avere la fedina penale pulita;
- non far uso di droghe e alcol;
- non essere sottoposti a misure di prevenzione in base all’art.6 della legge 13 dicembre 1989, n. 401;
- non far parte di movimenti, associazioni, organizzazioni di cui al decreto legge 26 aprile 1993, n. 122, convertito dalla legge 25 giugno 1993, n. 205;
- avere il diploma di scuola media inferiore;
- superare un corso di formazione che introduce alla professione. L’obiettivo del corso è permettere ai futuri vigilanti di svolgere al meglio la loro professione, sapere sempre come comportarsi e come gestire situazioni di panico generale o di emergenza che si potrebbero verificare in caso di eventi pubblici di una certa portata.