Smart Home: cresce il mercato italiano dell’Internet of Things
La casa degli italiani è sempre più “smart”
Il 38% degli italiani possiede almeno un oggetto “intelligente” in casa, mentre il mercato dell’Internet of Things (IoT) ha raggiunto nel Bel Paese, nell’ultimo anno, 250 milioni di euro, registrando un +35% rispetto al 2016. A dirlo è la recente ricerca sulla Smart Home dell’Osservatorio Internet of Things della School Of Management del Politecnico di Milano, realizzata su dati Doxa.
Smart Home: il perché della scelta. L’obiettivo è uno solo: migliorare la qualità e la sicurezza della vita in casa e in tutti gli ambienti a misura di uomo, grazie all’intelligenza artificiale.
La possibilità di avere sotto controllo la propria abitazione, a distanza e in qualunque momento, la maggiore comodità nello svolgere attività di routine e il risparmio energetico sono le principali ragioni che spingono alla scelta di soluzioni Smart Home.
Smart Home: videosorveglianza e sicurezza in pole position. A trainare il mercato italiano della Smart Home sono proprio le applicazioni IoT per la sicurezza: dai sensori che controllano gli accessi (come porte e finestre) e rilevano eventuali tentativi di infrazione alle videocamere di videosorveglianza, passando per serrature e videocitofoni. Seguono soluzioni smart per caldaie e termostati e, infine, quelle per controllare a distanza gli elettrodomestici, primo fra tutti le lavatrici.
Smart Home: cosa non sai, ancora. Sebbene il mercato italiano dell’IoT stia crescendo, i numeri sono comunque inferiori rispetto agli altri mercati europei. Una delle principali barriere alla crescita riguarda l’installazione di queste tecnologie e la necessità di rivolgersi ad un operatore specializzato, che si traduce in costi aggiuntivi, non alla portata di tutti.
Lo confermano i numeri: il 74% di chi ha acquistato un prodotto ha richiesto da subito l’aiuto di un installatore esperto; mentre il 51% dei consumatori è restio a condividere informazioni personali soprattutto per il rischio che le finalità di utilizzo siano diverse da quelle dichiarate. Il 72%, infine, è preoccupato per i rischi di accesso e controllo degli oggetti connessi da parte di malintenzionati. In poche parole, chi sceglie soluzioni smart, lo fa solo se supportato dalla giusta assistenza.