Aeromobili a pilotaggio remoto: la nuova frontiera della sicurezza aziendale?

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Aeromobili a pilotaggio remoto: questione di droni

L’Italia è il secondo Paese al mondo per la presenza di aeromobili a pilotaggio remoto (APR), meglio conosciuti come droni. Sempre più utilizzati in ambito professionale, per le potenzialità tecnologiche e operative che offrono, si tratta di aeromobili in grado di volare senza la presenza di un pilota a bordo. Attenzione a non confonderli con dei giocattoli telecomandati: sono veri e propri velivoli soggetti, in quanto tali, alla normativa nazionale di settore. Dal 2014 l’ENAC (l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) ha emesso un regolamento tecnico sui mezzi aerei a pilotaggio remoto stabilendo chi, dove e come farli volare, con relative sanzioni e multe anche molto salate.

Proviamo a capire quali sono le distinzioni fondamentali tra i vari tipi di droni.

Aeromobili a pilotaggio remoto: SAPR o Aeromodelli

A seconda delle caratteristiche del mezzo, delle finalità delle operazioni di volo e delle condizioni dello spazio nel quale i mezzi sono utilizzati distinguiamo tra aeromodelli e SAPR (sistemi di aeromobili a pilotaggio remoto) .

Aeromodelli. Sia che si tratti di SAPR, sia che si tratti di Aeromodelli occorre distinguere fra velivolo con un peso inferiore ai 25 kg e velivolo con un peso uguale o superiore ai 25 kg.

Nel caso specifico degli Aeromodelli, se il peso è inferiore ai 25 kg, il drone può volare solo in ore diurne, in aree non popolate, in un raggio di 200 metri e ad un’altezza non superiore ai 70, fuori dalle ATZ e ad una distanza di almeno 8 km dal perimetro di un aeroporto e dai relativi sentieri di avvicinamento/decollo. Durante l’operazione il pilota è obbligato a mantenere un contatto visivo diretto e costante con il velivolo e ad accertarsi di non arrecare danni a beni e persone nello spazio aereo e a terra.

Se l’aeromobile ha un peso uguale o superiore ai 25 kg le regole non cambiano: le uniche varianti riguardano l’età del pilota (deve essere maggiorenne e abilitato al pilotaggio) e le aree di volo (l’aeromobile a pilotaggio remoto può volare solo nelle zone indicate da ENAC).

SAPR. Nel caso di sistemi aeromobili a pilotaggio remoto di peso inferiore ai 25 kg, è necessario che l’operatore mantenga nel corso dell’operazione un contatto visivo costante con il drone. Questi velivoli possono essere utilizzati sia per operazioni speciali complesse, sia per operazioni speciali non critiche, purché siano condotte all’interno di spazi ben definiti e l’operatore sia autorizzato e maggiorenne. Nel caso in cui le operazioni siano effettuate all’interno di spazi aerei non controllati, devono avvenire ad un’altezza inferiore ai 70 metri e ad una distanza dal pilota non superiore ai 200 metri.

Se l’aeromobile a pilotaggio remoto ha un peso uguale o superiore ai 25 kg l’operatore e il velivolo devono ottenere un’autorizzazione dall’ENAC e rispettare una serie di parametri più stringenti, a prescindere dall’eventuale criticità dell’operazione di volo. Per tutti i dettagli si rimanda al sito ufficiale dell’ENAC.

Come per gli Aeromodelli, è fondamentale assicurarsi di non arrecare danni a beni e persone nello spazio aereo e a terra.

Droni: quali ambiti di applicazione

Le potenzialità di questo prodotto della scienza e della tecnica sono tali da rendere i droni uno strumento particolarmente utile in ambiti e settori di primaria importanza per la sicurezza e l’ordine pubblico. Basti pensare agli interventi di primo soccorso in situazioni di emergenza oppure alla funzione di vigilanza e controllo che possono rivestire nelle operazioni di sicurezza messe in atto dalle forze dell’ordine e in campo militare. E nell’ambito della sicurezza privata e aziendale? Come ci si sta muovendo in tal senso?

I droni rappresentano sicuramente una sfida e un settore su cui investire per le aziende che offrono servizi di sicurezza e vigilanza a 360° come Task Force Service. Attualmente, in Italia, gli aeromobili a pilotaggio remoto sono impiegati soprattutto in campo militare e ancora molti sono gli ostacoli da superare, a partire dalle questioni normative legate alla violazione della privacy. Nel frattempo non resta che dotarsi di un sistema di sicurezza integrato e le soluzioni tra cui scegliere di certo non mancano.

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