Controlli biometrici: opportunità e rischi per la sicurezza
L’abbiamo ribadito più volte: l’avanzamento del progresso tecnologico offre sempre più opportunità e soluzioni innovative in tema di sicurezza aziendale e privata. A tal proposito, da tempo si discute dell’efficacia o meno dei controlli biometrici: il riconoscimento mediante determinate zone del corpo. Quali sono le reali possibilità e quali i rischi a cui si sottopone chi punta sulla biometria?
Controlli biometrici: funzionamento e vantaggi
Per cominciare partiamo da qualche definizione. Con sistema di riconoscimento biometrico si fa riferimento ad un sistema informatico in grado di identificare un individuo in base ad una o più caratteristiche fisiche e/o comportamentali. Grazie alla previa memorizzazione delle informazioni nel database del sistema, i cosiddetti lettori biometrici riconoscono e, dunque, identificano il soggetto idoneo ad accedere, bloccando di conseguenza chiunque non possegga quelle specifiche caratteristiche.
La maggior parte dei controlli biometrici avviene mediante il riconoscimento delle impronte digitali o della voce oppure attraverso una telecamera ad altissima definizione che scansiona l’iride dell’occhio, ma si può, ad esempio, decidere di usare come chiave d’accesso la fisionomia dell’intero volto, l’altezza, la firma e molti altri parametri.
In altri termini, si tratta di un’alternativa alla password o alla classica chiave d’entrata: un bel vantaggio per un’azienda che vuole limitare l’accesso a particolari documenti e/o dati.
Uno dei principali punti di forza di un sistema di sorveglianza di questo tipo sta proprio nell’utilizzo di caratteristiche personali e uniche, come la voce o l’impronta digitale, che richiedono la presenza sul posto per autorizzare l’accesso.
Controlli biometrici: quanto sono sicuri?
Ciononostante, sono proprio questi gli aspetti più controversi e discussi quando si parla di controlli biometrici.
Una prima obiezione riguarda l’unicità e l’impossibilità di plagiare, ad esempio, le impronte digitali usando del semplice silicone. A tal proposito va subito precisato che il miglioramento costante di queste tecnologie, di certo non infallibili, rende la vita sempre più difficile ad eventuali criminali e malintenzionati. Non basta più raccogliere tracce in giro, parzialmente cancellate, incomplete o sovrapposte, occorre ricostruire un’impronta quasi perfetta per riuscire ad ingannare i controlli biometrici.
Inoltre, occorre considerare il fatto che per un malintenzionato scegliere la via più breve e semplice per mettere a segno il colpo resta la più efficace e la migliore da percorrere: tra le opzioni, falsificare una chiave è senza dubbio la meno costosa sia in termini di tempo che di denaro.
Non solo, se anche il criminale di turno dovesse riuscire ad evadere uno dei sistemi di controllo biometrico, quasi sempre, specie se si tratta di un’azienda, dovrà fare i conti con un sistema di sorveglianza integrata che si affida a diverse misure di sicurezza e vigilanza.