Tecniche di effrazione: se il ladro non lascia il segno

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In uno degli articoli precedenti abbiamo suggerito alcuni semplici consigli per invitare ladruncoli e topi d’appartamento vari a starsene alla larga dalla nostra abitazione, evidenziando come, molto spesso, basti una semplice distrazione per ritrovarsi casa svaligiata. Ad esempio, quante volte ci dimentichiamo di chiudere a chiave la porta d’ingresso principale? Inutile dire che in casi come questo non è necessario essere Lupin per mettere a segno il colpo. Tuttavia, non sempre chiudere a chiave è sufficiente. Non bisogna sottovalutare, infatti, l’abilità di un ladro nello studiare tutte le tecniche di effrazione possibili per avere la meglio anche sulle serrature più ostinate.

Tecniche di effrazione: le 3 più utilizzate

Dimentichiamoci del piede di porco: sono sempre più i malviventi che preferiscono entrare in casa senza “disturbare”, senza far rumore. Inutile spiegarne le ragioni. Scopriamo, dunque, quali sono le tecniche di effrazione, silenziose, più in voga tra i ladri di appartamento.

Key Bumping. Tanto pericolosa quanto facile da mettere in atto. Questa tecnica consiste nell’utilizzo di una chiave dai denti uguali tra loro per dimensione, forma e spaziatura e nell’utilizzo combinato di un oggetto rigido e di un ferro ad L. Con un piccolo gioco di allineamento dei pistoni e di rotazione del cilindro si riesce a far scattare la serratura e ad aprire la porta nel giro di pochi secondi, senza che nessuno se ne sia accorto.

Lockpicking. È una delle tecniche di effrazione più usate. Il principio è pressoché uguale al precedente, con la differenza che in questo caso ci si serve del grimaldello, statico o dinamico. Sia che lo si utilizzi nella versione classica, costituito da due aste metalliche da muovere manualmente e simultaneamente, sia che lo si preferisca nella versione moderna, a forma di pistola e con tanto di lama seghettata intercambiabile, l’obiettivo di un simile attrezzo e di una simile manovra sta nel simulare il movimento della chiave, allineando i pistoni e compiendo il numero di rotazioni richieste.

Pongata. Quale metodo migliore dell’ottenere illegalmente un duplicato delle chiavi di casa? Ancora una volta la distrazione potrebbe giocare a proprio sfavore: basta lasciare in bella vista il mazzo di chiavi per il tempo necessario allo scatto di una foto e il ladro saprà come riprodurlo fedelmente. Altrimenti, al malvivente in questione sarà sufficiente farci visita un paio di volte, a nostra insaputa, per conoscere alla perfezione la nostra serratura. Come? Grazie alla Pongata o tecnica d’impronta: si tratta di una delle tecniche di effrazione non rumorose preferite dai ladri. Consente, mediante il ricorso a resine e componenti chimici, di rilevare il calco della serratura di interesse grazie al quale ricostruire fedelmente la chiave originale.

Queste sono solo alcune delle tecniche di effrazione più conosciute e messe in pratica. Inutile dire che neppure l’ultima invenzione in fatto di serrature potrà mettere la vostra abitazione al sicuro dall’azione dei ladri. Per questo si consiglia sempre di ricorrere ad un sistema di sicurezza integrato che faccia affidamento su tutto quanto la tecnologia e l’ingegno umano mettano a disposizione e di far riferimento a professionisti del settore, quali Task Force Service. Per saperne di più visita il sito web.

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