Furti in abitazione: quanto pesano sulle tasche degli italiani

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Per misurare quanto pesa la criminalità sulle condizioni economiche delle famiglie italiane non basta soffermarsi sul numero dei reati commessi. A dirlo è un recente studio condotto da Transcrime (Università Cattolica di Milano) in collaborazione con il Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno.
Per capire in quale misura i furti in abitazione (una delle categorie di reato prese in considerazione dalla ricerca) incidano economicamente sulle vittime e sul territorio occorre incrociare e analizzare più fattori: l’indice di gravità e il costo economico diretto. In altre parole bisogna spostare l’attenzione dal numero al danno.

Furti in abitazione: Rimini, Milano e Bologna ai primi posti per indice di gravità

Dall’analisi dell’indicatore di gravità (dato dal rapporto tra il numero di reati denunciati alle forze dell’ordine, ogni 100mila abitanti, e le relative pene inflitte), è emerso un primo quadro della situazione in Italia relativo allo scorso 2015. I furti in abitazione con i valori di gravità più elevati sono quelli registrati nelle province di Rimini, Milano e Bologna e in seconda battuta nelle province di Torino e Ravenna.

Non solo, dall’analisi condotta è stato anche possibile comprendere il livello di distribuzione di questo genere di reato: ossia in quali aeree si assiste ad una maggiore o minore concentrazione dello stesso. Se nelle province di Lucca, La Spezia e Verbano i reati si concentrano solo in alcuni comuni, i furti in appartamento risultano, al contrario, equamente distribuiti nei territori di Brindisi, Monza, Barletta, Andria e Trani.

Furti in abitazione: a Roma, Milano e Bologna il danno economico maggiore

Se si guarda alla perdita in termini monetari per furti in abitazione sono Roma e Milano le province maggiormente colpite. In particolare, nella sola Roma il costo diretto stimato si aggira intorno ai 37,6 euro a persona, mentre complessivamente nell’intera Penisola sono 706 i milioni sottratti alle famiglie italiane (circa 12,5 euro ad abitante) dai furti in casa.

Dall’analisi è emerso anche come, per avere una stima quanto più possibile veritiera dell’incidenza del reato sui bilanci delle singole famiglie, sia necessario rapportare il valore della perdita al reddito e, dunque, alle condizioni socio-economiche delle singole realtà territoriali. Se non stupisce il fatto che siano le città più grandi quelle maggiormente colpite, l’impatto economico su realtà minori non va affatto sottovalutato.

Furti in abitazione: perché preferire un’analisi qualitativa

Conoscere quali sono i territori più vulnerabili e colpiti vuol dire essere in grado di analizzare i fenomeni criminali e capirne l’evoluzione, ma soprattutto significa essere in grado di pianificare misure preventive ad hoc.

Se le varie amministrazioni comunali adottassero queste mappe predittive per incrementare e implementare la sicurezza locale, probabilmente si ridurrebbe il numero dei furti in abitazione e dei reati in generale. Al momento per limitare il senso di insicurezza percepito dalle famiglie italiane nella propria zona di residenza, dovuto anche al raddoppio dei furti in casa negli ultimi dieci anni, non resta che affidarsi a servizi di custodia e vigilanza non armata come quelli offerti da Task Force Service. Per maggiori informazioni visita il sito web.

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